Svegliarsi, aprire le finestre e vedere il mare.
La casa di Paola è proprio a pochi passi dalla spiaggia e nello stesso tempo in piena città, vicino a negozi e caffè, mezzi di trasporto, uffici, contatti. La spiaggia è per lo più frequentata da turisti locali e si può facilmente raggiungere a ogni ora del giorno; è invitante.
Il mare che si respira da questa residenza è quello in cui per secoli dormivano i Bronzi di Riace che una fortunata pesca anni fa ha riportato alla luce quaranta anni fa e quindi aperto diverse ipotesi circa la loro provenienza.
Una di queste suggerisce che fossero in viaggio per o da Kaulon, la antica città magnogreca tuttora giacente sotto il mare di Monasterace, quel mare che sfiora la casa di Paola e che l’estate si popola di bagnanti per lo più locali. I Bronzi sono conservati a Reggio Calabria, a circa un’ora di viaggio da Monasterace, con un percorso che induce a fermarsi spesso per i siti archeologici di Casignana e di Locri e per altri centri turistici molto frequentati. Non così frequentata, nonostante le molte attrattive è Monasterace, dove persino il museo, o meglio l’Antiquarium che ospita i reperti della città sepolta non è quasi segnalato, e accoglie i visitatori senza esigere un biglietto come se fossero ospiti graditi, o studiosi. Capita spesso di incontrarvi l’autore del ritrovamento dei famosi bronzi oppure squadre di giovani archeologi di università toscane che lavorano a campagne estive di scavi. La scoperta più significativa fatta negli ultimi anni è il Mosaico del Drago, un ritrovamento divenuto simbolo della antica Kaulon , l’attuale Monasterace, a sottolineare un legame tra l’identità magnogreca e la comunità di oggi. Il drago marino, evocatore della forza benefica del mare, adornava per buon augurio la soglia di un ricco palazzo non lontano dal tempio di Zeus, che dominava la costa ed era visibile dalle navi con la mole imponente delle sue colonne doriche. Spogliato nei secoli fino all’ultima colonna, il tempio conserva un grande fascino per chi ne percorre le estese fondamenta, le uniche testimoni della sua grandezza. La natura del luogo e le attività umane che vi si sono svolte per secoli hanno reso quel sito molto speciale. Il tempio fu edificato poco lontano dall’estuario della fiumara Assi, che entra nel mare con un percorso da ovest ad est sotto un piccolo poggio dominato da un faro e davanti al quale il sole incendia il cielo sul mare nel momento dell’aurora.
Dinanzi al tempio il mare si raggiunge dopo una scarpata e una duna di sabbia e la spiaggia è un paradiso per chi ama le lunghe passeggiate Si incontrano a volte dei cavalli o si incrocia qualche raro bagnante o pescatore anche in piena estate. Non pare possibile che si possa avere tanta ricchezza tutta insieme E’ come se gli dei volessero continuare a dormire in pace e avessero chiesto agli umani di spostarsi in altri lidi: questa è la sensazione che si ricava stando in questo luogo, dove par di immaginare gli antichi abitanti, quei marinai, quelle donne, eleganti nei loro tessuti, quei mercanti e quelle dame dalle acconciature elaborate,che avevano fatto così ricca Kaulon da fare ombra al tiranno di Siracusa, che tanto fece per distruggere la potente città.